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Ultimi giorni della mostra "Vienna - Berlino. Arte di due metropoli" alla Berlinische Galerie.
A chi visita Berlino in questo primo scorcio del 2014 segnalo che questi sono gli ultimi giorni utili per visitare l'esposizione "Vienna - Berlino. Arte di due metropoli da Schiele a Grosz" alla Berlinische Galerie: alle 22 di lunedì 27 gennaio infatti la mostra chiuderà i battenti a Berlino per riaprire a Vienna.

Berlinische Galerie e Galerie Belvedere di Vienna presentano circa 200 opere che rispecchiano la scena artistica delle due città nei primi trent'anni del Novecento, secondo un percorso teso a metterne in luce affinità e differenze.

Secessione viennese e berlinese, impressionismo ed espressionismo tedesco, nuova oggettività e dadaismo sono le tendenze artistiche che la mostra permette di conoscere più da vicino.

Il luogo comune che vuole la produzione artistica berlinese di quegli anni più attenta alla questione sociale e politicizzata, mentre quella viennese prevalentemente estetizzante, è parzialmente ridimensionato soprattutto dall'osservazione di alcuni lavori di artisti meno noti: la Vienna rappresentata da Wilhelm Träger ricorda da vicino la Berlino immortalata da Otto Dix e George Grosz nei tragici anni del primo dopoguerra.

Forse la sala dove più si coglie una sensibilità diversa degli artisti viennesi, più introspettiva rispetto a quella berlinese, è quella dedicata agli anni della Prima Guerra Mondiale. A opere dirette e senza ambiguità interpretative come quelle di Dix e di Käthe Kollwitz (che perse un figlio in quel conflitto), sono contrapposte da parte viennese tele come per esempio l'autoritratto di Fritz Schwarz-Waldegg, inquietante e disperato, ma di non immediata interpretazione.

Questo aspetto torna anche nella sezione dedicata al dadaismo berlinese: l'irriverenza e la spietata critica della mentalità conservatrice che, sopravvissuta al crollo della monarchia, stava erodendo le basi democratiche della Repubblica di Weimar, non trovava a Vienna una risposta se non in opere di un'artista come Friedl Dicker, decisamente meno nota rispetto ai berlinesi John Heartfield e George Grosz.

Molti degli artisti presentati nella mostra sono poco familiari al pubblico italiano non del settore; una ragione in più per inserire nel proprio programma di visite a Berlino l'ingresso alla Berlinische Galerie. Tra le opere degli artisti meno celebri salterà subito all'occhio dei visitatori italiani un lavoro di Erika Giovanna Klien, "Locomotiva", decisamente influenzato dal futurismo.

Tra le circa duecento opere esposte figurano, solo per citarne alcuni, anche quadri di Gustav Klimt, Max Beckmann, Max Liebermann, Ernst Ludwig Kirchner.

Indirizzo: Alte Jakobstraße 124-128, 10969 Berlin.
Orario di apertura: fino a lunedì 27 gennaio 2014 dalle 10 alle 22.
Prezzi: intero 10 euro, ridotto 7 euro.
Barriere architettoniche: nessuna barriera. La mostra è strutturata in maniera tale da essere fruibile anche da un pubblico non vedente. Pannelli in braille e rilievi tastabili sono presenti.
Come arrivarci: U-Bahn U1 e U6, fermata Hallesches Tor, bus 248 fermata Jüdisches Museum.